Permetteteci un leninismo: che fare? Che fare da domani in Ateneo e nella città? L'assemblea di giovedì scorso ha evidenziato diverse cose:
1) la necessità di capire il funzionamento del tavolo tecnico programmatico proposto da Officina Universitaria;
2) la possibilità di ottimizzare e concretizzare la nostra volontà di proseguire su strade "altre" attraverso il rapporto che si può tessere con la Rete29Aprile e con i lettori/lettrici madrelingue, nonchè con tutte le categorie precarie dell'Ateneo (co.co. pro dei centri d'Ateneo in testa);
3) la necessità di divenire noi stessi capofila di un gruppo organizzato e composito, veramente alternativo, che da oggi può proporre un modello di democrazia partecipativa all'interno e al di fuori dell'Ateneo;
4) la necessità di divenire concretamente reperibili e aperti alle istanze SERIE che vengono fuori dai momenti assemblari e non solo da quelli.
Detto questo, che fare, appunto? Riappropriamoci dell'Università, torniamo a vivere la città!
Sabra, la lettrice di madrelingu francese presente all' assemblea, si è messa a nostra disposizione per una "lezione multilingua" sulla riforma e sulla crisi generalizzata. Creiamo l'appuntamento e mettiamolo in pratica.
Anche la dottoressa Gaballo (Rete29Aprile) ci ha proposto di sottoscrivere un documento aperto alla città: lavoriamoci insieme e presentiamolo.
Abbiamo ancora i contatti e le capacità per promuovere seminari, momenti di incontro, attività culturali AUTOGESTITE sulle tematiche a noi più care, non perdiamo questa occasione: la campagna referendaria per l'acqua entrerà nel vivo a breve, si spera, e l'autunno degli operai si annuncia caldissimo.
E' il momento di rendere concreto il documento della Sapienza: "Uniti contro la Crisi".
1) la necessità di capire il funzionamento del tavolo tecnico programmatico proposto da Officina Universitaria;
2) la possibilità di ottimizzare e concretizzare la nostra volontà di proseguire su strade "altre" attraverso il rapporto che si può tessere con la Rete29Aprile e con i lettori/lettrici madrelingue, nonchè con tutte le categorie precarie dell'Ateneo (co.co. pro dei centri d'Ateneo in testa);
3) la necessità di divenire noi stessi capofila di un gruppo organizzato e composito, veramente alternativo, che da oggi può proporre un modello di democrazia partecipativa all'interno e al di fuori dell'Ateneo;
4) la necessità di divenire concretamente reperibili e aperti alle istanze SERIE che vengono fuori dai momenti assemblari e non solo da quelli.
Detto questo, che fare, appunto? Riappropriamoci dell'Università, torniamo a vivere la città!
Sabra, la lettrice di madrelingu francese presente all' assemblea, si è messa a nostra disposizione per una "lezione multilingua" sulla riforma e sulla crisi generalizzata. Creiamo l'appuntamento e mettiamolo in pratica.
Anche la dottoressa Gaballo (Rete29Aprile) ci ha proposto di sottoscrivere un documento aperto alla città: lavoriamoci insieme e presentiamolo.
Abbiamo ancora i contatti e le capacità per promuovere seminari, momenti di incontro, attività culturali AUTOGESTITE sulle tematiche a noi più care, non perdiamo questa occasione: la campagna referendaria per l'acqua entrerà nel vivo a breve, si spera, e l'autunno degli operai si annuncia caldissimo.
E' il momento di rendere concreto il documento della Sapienza: "Uniti contro la Crisi".
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